Deputazione Subalpina di Storia Patria

Sede attuale


 

L

a Deputazione Subalpina di storia patria è situata in Palazzo Carignano, residenza sabauda tutelata dall'Unesco dal 1997, che l’ha iscritta fra i beni considerati "Patrimonio dell'Umanità". Il Palazzo è inoltre un polo museale e culturale che ospita attualmente la Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici del Piemonte, il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano, la Deputazione Subalpina di Storia patria, il Comitato di Torino dell'Istituto del Risorgimento italiano e l’Unione Culturale. Il primo nucleo di Palazzo Carignano fu realizzato nella seconda metà del XVII secolo (1679-1684) per volontà di Emanuele Filiberto di Savoia-Carignano (detto il Muto, figlio di Tommaso), il quale commissionò una residenza per la propria famiglia al celebre padre teatino siciliano, architetto e matematico, Guarino Guarini (ideatore anche della famosa Cappella della Sacra Sindone e della Real Chiesa di San Lorenzo).

Il Palazzo fu dimora del ramo dei principi di Carignano della famiglia Savoia, che lo abitarono regolarmente fino al 1799, anno in cui il governo napoleonico lo adibì a sede della Prefettura del Dipartimento del Po. In esso nacquero sia il re Carlo Alberto (nel 1798), sia suo figlio, il re Vittorio Emanuele II (nel 1820). Con l'ascesa al trono di Carlo Alberto di Savoia-Carignano, il ramo dei Carignano nel 1831 si trasferì a Palazzo Reale, mentre Palazzo Carignano fu utilizzato per ospitarvi il Consiglio di Stato ed altre istituzioni pubbliche.

Nel 1848 l'edificio fu destinato a sede di un ramo del Parlamento Subalpino, e precisamente della Camera dei Deputati: per questo motivo l'architetto Carlo Sada modificò il salone delle feste all'interno del corpo ellittico, per creare qui l'aula della Camera dei Deputati del Regno di Sardegna.

 Nel 1861, con l'apertura del primo Parlamento italiano, l'aula risultò troppo piccola e per questo vennero iniziati dei lavori per ingrandirla, mentre i deputati si riunirono in una costruzione più capiente e provvisoria  predisposta nel cortile su progetto dell'architetto Amedeo Peyron, fino al trasferimento della capitale a Firenze, nel 1864. In questa sede la Camera dei deputati approvò la breve legge del 17 marzo 1861, proposta dal Governo, secondo cui Vittorio Emanuele II assumeva per sé ed i suoi successori il titolo di re d’Italia: da tale momento iniziava formalmente il Regno d’Italia, alla cui base stava lo Statuto Albertino.

Nel frattempo era progettato il raddoppio verso est del palazzo, affidato all'arch. Promis, ma prima della fine dei lavori la capitale fu spostata a Firenze: si tratta della parte del palazzo prospicente piazza Carlo Alberto, nella quale quasi all'angolo in via principe Amedeo 5 si trova l'attuale sede della Deputazione subalpina di Storia Patria.

 


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